...svegliarsi alle tre del mattino completamente mezzi di sudore e trascinarsi il portatile al bagno per poter scrivere, convinti che questo serva a non pensare al dolore.
...vedere che sono le quattro e che non si è ancora scritto niente perché a parte tutto si è ancora rincoglioniti.
...è una malattia, che gli altri ci credano o no.
...stanchezza e specchio della nostra vulnerabilità.
...che finché non hai finito il dolore non passa.
...una lista di sospetti.
...risotto nella dispensa.
...sogni infranti.
...limitazione.
...solitudine.
...voglia di abbracciare e anche minimamente cercare di aiutare gli quelli che sanno cosa provi perché mio dio solo tu puoi capire cosa cazzo si provi.
...tre settimane di serenità e improvvisamente tre di battaglia notturna.
...superare ogni tabù con la persona che ti ama e si preoccupa per te.
...intolleranza a robaccia forse procurata dal consumo di troppe merendine nell'infanzia.
...perchè non ho mangiato una semplice insalata per cena?
...sentirsi soli su sul trono delle nostre paure.
...sentirsi una scocciatura per tutti.
...difficoltà nello spiegare al tuo capo il fatto che sei pallida, stanca e provata perché nella notte hai lottato coi demoni più feroci.
...aspettare l'ultima scarica che sembra non arrivare mai.
...fingere che tutto questo sia normale.