venerdì 17 luglio 2009

Una vita normale

Sembra impossibile, ma c'è stato un periodo della mia vita in cui potevo mangiare tutto. Addirittura potevo darmi al fritto o al bicchiere di latte serale. Adesso è tutto un ricordo. Da 13 anni ogni volta che ho a che fare con i latticini vivo un incubo tipo parto. Di solito accade di notte, dalle quattro alle sei di mattina mi trovo al bagno a maledire il giorno in cui sono nata. La cosa terribile è che fino allo scorso anno non sapevo che erano proprio formaggi e simili a distruggermi, perciò mi gustavo stracchini e gelati in santa pace. Adesso che SO e che evito l'alimento del male i sintomi sono cambiati: ogni sera, dopo cena la mia pancia si gonfia a dismisura e provo dolori e doloretti veramente fastidiosi. A giugno mi sono arresa e dopo undici anni sono tornata a farmi vedere da un dottore (nel frattempo ho visitato più volte il pronto soccorso che puntualmente mi liquidava con una risata in faccia e una flebo di Buscopan). Mi ha dato diverse fasi di analisi da fare, la prima è andata e abbiamo scoperto che mi mancano ferritina e vitamina B12. Calcio in culo al vegetarianesimo e ho preso a mangiare pesce azzurro, che pare contenga ferro. La seconda fase sono coprocoltura e ricerca di sangue occulto... a quelle penserò proprio domattina e staremo a vedere. Terza fase, una splendida colonscopia ed un altrettanto fastidioso Breath test. Le analisi rimanenti non le voglio nemmeno pensare. Temo che mi farò analizzare e torturare per ritrovarmi al punto di partenza: la colite spastica me la devo tenere, non ci sono cure o medicine vagamente valide. Grazie al piccolo nucleo familiare che da un paio di anni ho "creato" sento ancora il coraggio di andare avanti in queste ricerche. Vorrei anche togliermi il dubbio che si tratti di una silly endometriosi.
Vorrei anche tornare ad una specie di vita normale. Non posso lavorare (l'aria condizionata mi uccide, rischio lo svenimento ogni volta che mi avvicino al freddo), non posso mangiare la pizza o un gelato e devo sempre spiegare a tutti che ho dei problemi ad andare a cena a casa loro. In pratica mi sento un piccolo alieno dolorante... anche perché non tutti riescono a capire e qualcuno si permette anche di dire che il vegetarianesimo mi ha punita o che sono cretina perché il male è tutto nella mia testa (come no).
Staremo a vedere, nel frattempo cerco altri come me e tengo stretti i miei due assistenti, Suppo e l'ometto baffuto. Senza non so davvero come affronterei le nottate di urla e testate contro il muro. Disegno, che è meglio.

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