gastroenterologo è scomparso. Qualche giorno fa gli avevo scritto una mail spiegandogli che la sua cura è stata efficace per una settimana, poi di nuovo attacchi. Gli avevo domandato se c'era qualcosa da fare, ma niente. Di solito risponde velocemente... non che lo disturbi spesso, ma ogni volta che mi faccio visitare, almeno un mese dopo lo aggiorno sulle mie condizioni. Possibile che si trovi in settimana bianca... che dire, buon per lui.
Ieri stavo per postare qualcosa in favore del Tubescolon target perché erano diversi giorni che i sintomi erano più ovattati del solito. Poco mal di pancia, notturno e senza crampi fastidiosi. Tutto sembrava funzionare, anche se per prudenza ho mangiato in bianco e ovviamente senza lattosio. Ieri invece è successo di tutto. Mi sono sentita male già dal pomeriggio, ho preso subito un buscopan e la situazione si è calmata. La notte, dall'una in poi ho avuto un attacco in piena regola, crampi, corse al bagno, sudori freddi e tremarella. Mi sono sentita mancare un paio di volte.
Non ricordo nemmeno quanto buscopan ho mandato giù... mi sono trascinata diverse volte, gattonando dal letto alla cucina e col solito bicchiere già pronto per ogni evenienza ho mandato giù diverse pillolette.
Devo aver assunto del lattosio, anche se ho seguito la solita dieta. L'unica soluzione possibile è che il Tubescolon non vada bene perché è a rilascio lento, quindi è probabilmente inutile prenderci insieme il Lacdigest. Inoltre pensavo che per una dose tale di lattosio ne bastasse mezza pasticca. Niente da fare, quindi. Forse la cosa funzionerebbe con diverse pasticche di Lacdigest prese durante l'arco della giornata, ma questo servirebbe solo ad aumentare la mia sensazione di frustrazione per una dipendenza da medicine.
Stanotte, con il mio piccolo marito addormentato con una mano sulla mia pancia mi sono scappate molte lacrime. Pensavo ad un figlio che vede la propria madre ridotta ad urlare durante per i crampi troppo dolorosi. Da piccola mi disturbava anche solo vedere mia madre con la tosse... Capiterà anche lo stronzo di turno che gli dirà che è una cosa psicologica e allora si sentirà ancora più preoccupato. Io, al momento, l'unica certezza che ho è che questa cosa che mi succede non ha niente a che fare con i miei stati d'animo.
Sto male durante e dopo gli attacchi. Non li voglio, non li cerco, non ne ho bisogno. Voglio vivere come tutti gli altri, fare una corsa, sentire uno spiffero che mi entra sotto al maglione, tornare a lavorare in ufficio...
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