Ci siamo,
fra un'ora saprò l'esito delle biopsie. Aprirò l'ennesima busta di risultati col sangue che mi si fredda nelle vene. Una prima lettura senza capirci niente, senza riuscire a leggere e una seconda per catturare qualche parola qua e là e intuire tono e gravità.
Per i miei standard sono decisamente angosciata.
Infiammazione da una botta e via o rettocolite ulcerosa per cui prendere medicine fino alla fine dei miei giorni?
Le dipendenze mi fanno soffocare... già mi sentivo disturbata quando prendevo la pillola. Adesso, che magari sarò costretta a prendere anche supposte e clisteri mi sento disperare.
Detesto anche queste attese, che sono la cosa che fa più male.
Il punto è che adesso mi tiro giù, mi lamento un pochino (ma solo qui, con gli altri rido e scherzo) e dopo, al momento di agire, sarò forte.
Vorrei solo che fosse tutto più immediato... le persone sono brave a voltare pagina senza arrendersi, anche se questo significa andare incontro a qualcosa di molto doloroso.
Prego quindi che oggi sia la conclusione di un ciclo orrendo, protrattosi per un anno e risoltosi in qualcosa che sicuramente ha cambiato e cambierà la mia vita.
Questa, quindi, sarà la mia ultima ora di brancolamento.
Dopo questo andrò in cerca della mia nuova identità: la rampante fotografa, specializzata in scatti naturalistici.
Entro stasera avrò un nuovo taglio/colore dei capelli, mal di pancia permettendo.
Appuntamento col destino, arrivo!
(la foto sopra è una delle prime prove tecniche di trasmissione)
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